Vescovo Gherardo: un prete missionario nelle terre degli ultimi
Don Gherardo è a pieno titolo figlio della Chiesa fiorentina. Cresciuto a Castelfiorentino, dove sono stati parroci prima il futuro card. Silvano Piovanelli e poi don Giuliano Nencioni, nel 2011 parte però missionario come presbitero "fidei donum" a N'Djamena, in Ciad, e lì rimane fino al 31 dicembre 2022. Nonostante la lontananza dalla sua terra, don Gherardo si sente pienamente parte della realtà africana e il suo apostolato nell'arcidiocesi di N'Djamena si svolge dal 2011 al 2017 con numerosi incarichi. Nel 2018, quando viene eretto dalla Santa Sede il vicariato apostolico di Mongo, a don Gambelli viene chiesto di accompagnare la nascita di questa nuova chiesa locale e così fa fino al 2022. Proprio qui, diviene anche cappellano del carcere di Mongo.
Al suo rientro a Firenze, nel marzo del 2023, don Gherardo è un prete ormai abituato alla povertà e alla marginalità. Il suo occhio di riguardo non dimentica mai le persone più bisognose, quelle relegate agli angoli di una società che va troppo di fretta e che con disinvoltura si gira dall'altra parte. Così, oltre agli incarichi di parroco della Madonna della Tosse e vice direttore spirituale del Seminario maggiore arcivescovile fiorentino, don Gherardo è anche cappellano del carcere di Sollicciano.
I tanti anni trascorsi come missionario in Ciad e l'incarico di cappellano del carcere, prima a Mongo e poi a Sollicciano, fanno di lui un vescovo attento agli ultimi e tracciano il profilo di un Pastore capace di guidare anche le pecorelle smarrite nelle periferie del mondo e della società.
Come Caritas, speriamo di continuare a lavorare insieme sulle strade sassose e sterrate di coloro che si trovano agli angoli dimenticati del nostro tempo. Forti nella fede e certi di condividere quell'amore grande che Dio Padre ci ha donato, auguriamo al nuovo vescovo Gherardo buon cammino!