VII Giornata Mondiale dei Poveri
«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7) è il titolo della settima Giornata Mondiale dei Poveri, prevista per domenica 19 novembre. Sebbene l’attenzione alle necessità di chi è più fragile, solo, emarginato, indigente o bisognoso di ascolto e cura sia il centro dell’attività quotidiana di Caritas, in occasione di questa Giornata la Caritas diocesana di Firenze ha organizzato una serie di appuntamenti e iniziative dedicate al tema della povertà in collaborazione con la Badia Fiorentina, la parrocchia della Beata Vergine Maria Regina della Pace, la Fondazione Solidarietà Caritas, l’Opera di San Procolo e la rete internazionale We are Fratello.
Per l’animazione caritativa e liturgica abbiamo preparato un sussidio che puoi scaricare cliccando qui
Il calendario degli appuntamenti:
Si comincia con una tre giorni di convivenza ad Assisi in programma per il 13-14-15 novembre. Questa sarà l’occasione per trascorrere del tempo insieme a cinquanta ospiti e operatori delle case di Fondazione Caritas. Venerdì 17 novembre, invece, in via Corelli, a partire dalle 17 si terrà un incontro dal titolo “Umanità in trasformazione: impegno e cura”, durante il quale interverranno Alessandra Morelli, delegata UNHCR dal 1922 al 2021 e don Gherardo Gambelli, parroco della chiesa di Madonna della Tosse ed ex missionario in Ciad. «Il nostro progetto ha voluto fortemente organizzare l’evento di sensibilizzazione per la comunità con due relatori di spicco: Alessandra Morelli delegata UNHCR, protagonista nelle crisi umanitarie degli ultimi 30 anni col ruolo di proteggere i più deboli, e Don Gherardo Gambelli che porta un’esperienza di missionario nel CIAD per molti anni, conoscitore della trasformazione dell’Africa – afferma Paolo Santagata, coordinatore SAI ordinari Firenze –. L’evento si inserisce negli obiettivi del progetto promuovendo la cultura dell’ accoglienza e della conoscenza per un’ inclusione sempre più ampia ed efficace». Domenica 19 il calendario degli appuntamenti prevede la recita delle lodi mattutine alle ore 8 nella chiesa della Badia Fiorentina e poi a seguire la Santa Messa organizzata dall’Opera di San Procolo e presieduta da don Fabio Marella, vicedirettore di Caritas Firenze. «Ogni domenica è una sorpresa e un atto di fede. Da ogni parte della città arrivano alla Badia Fiorentina circa 80 persone con i loro zaini, le loro borse e il loro bagaglio culturale e religioso dal quale provengono per assistere alla cerimonia religiosa – dice la Comunità di San Procolo –. Tutto questo alle 9 di mattina e in pieno centro di Firenze. La cosa bella è che da sempre si sono trovati sacerdoti disponibili che, con tanto entusiasmo, hanno dato il loro contributo affinché la Messa di san Procolo fosse viva fino ai giorni nostri». Alle ore 11:30, presso la parrocchia della Beata Vergine Maria Regina della Pace si celebrerà la Santa Messa presieduta da Mons. Marco Viola, vicario per il Servizio della Carità: «la Giornata Mondiale dei Poveri è una giornata per cambiare prospettiva, per superare la tentazione dell’indifferenza verso quella realtà provocante e scomoda che sono i poveri e le povertà – afferma –. Non sono giustificabili le nostre distrazioni “quando mai ti abbiamo visto” (Mt. 25,44), perché chi non vede le necessità dell’altro è perché non desidera vedere, concentrandosi sul proprio io». Anche don Paolo Milloschi, parroco della Beata Vergine Maria Regina della Pace accoglie volentieri la celebrazione della Messa per i poveri: «il povero interroga la coscienza di tutti, laici e credenti: non si può rinviare a domani o ad altri chi ha un bisogno vitale». La giornata di domenica si concluderà alle 15:00 con il collegamento video proposto alle parrocchie e ai gruppi dalla rete internazionale “We are Fratello”. «La frase scelta da Papa Francesco per l’animazione della VII Giornata Mondiale del Povero, tratta dal libro di Tobi “Non distogliere lo sguardo dal povero” ci impone una riflessone molto precisa che si fonda sull’attenzione, sulla relazione che ciascuno di noi ha il dovere di adempiere quando ascolta ed incontra una persona che ci chiede aiuto – conclude Riccardo Bonechi, direttore di Caritas diocesana Firenze –. È dunque lo sguardo, il guardare l’altro negli occhi, che ci pone di fronte a lui come un fratello o sorella, come una persona non diversa da noi ma soltanto bisognoso di una relazione profonda, sincera e potremmo dire alla pari. Non un diverso, non uno scarto della società ma come persona degna di essere compresa, condividendo le sue stesse sorti, le sue attese, i suoi bisogni. Ecco allora che anche l’atteggiamento che si instaura fin dall’inizio nella relazione, ha bisogno di una postura fatta di accoglienza, di attenzione che si manifesta nello sguardo penetrante fatto di comprensione e di condivisione. In questa cornice avremo davvero una Chiesa creativa fatta non per i poveri, ma con i poveri».
Scarica e leggi il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale dei Poveri 2023