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“Mi chiamo Doina, ho 33 anni, vengo dalla Moldavia e sono arrivata qui a Febbraio del 2020 per motivi di salute del mio bambino, che aveva un tumore cerebrale. Ha fatto degli interventi nel nostro Paese e anche in Turchia, poi quando la malattia è diventata più aggressiva abbiamo preso la decisione di venire qui, dove il trattamento sarebbe stato più efficace, e abbiamo scelto di rivolgerci al Meyer. Successivamente sono arrivati anche mio marito e mio figlio più piccolo, Emiliano, e siamo stati ospiti di Casa Matilde fino a Dicembre 2020, quando mio figlio ha perso la sua battaglia contro il tumore. Piano piano ci siamo organizzati per continuare a vivere qui in Italia e tutt’ora siamo ancora in contatto con le persone che ci hanno ospitato ed aiutato, tanto che ho deciso di fare volontariato come interprete in questa struttura per i bambini che scappano dalla guerra in Ucraina e si rifugiano qui. Cerco anche di aiutare le famiglie ad integrarsi, perché so quanto sia difficile arrivare in un paese di cui non si sa la lingua, in cui non si ha un riferimento.
Il ricordo più bello sono le giornate passate qui a Casa Matilde perché è la mia casa, e ogni volta che torno qui mi sento come quando andavo a casa di mia nonna, in Moldavia, da piccola.
Se avessi la possibilità mi piacerebbe andare a casa mia; la Moldavia è un posto bellissimo, anche se non ci sono né il mare né grandi montagne abbiamo tanti vigneti, e poi ci ho vissuto momenti belli e importanti.”