Festa del Primo Maggio

Tra pochi giorni sarà Pasqua. Con la Domenica delle Palme entreremo nella Settimana Santa. Ci apprestiamo a vivere il momento più importante dell’anno per i cristiani, in un modo tutto particolare: senza celebrare insieme i sacri riti che ci hanno sempre raccolto nelle nostre chiese. Il dramma che stiamo vivendo e di cui il Santo Padre si è fatto interprete con un gesto di straordinario significato pregando, implorando il Signore e benedicendo tutto il mondo da una piazza San Pietro vuota, immagine di questi nostri giorni di angoscia, ci spinge a scelte coraggiose e responsabili.
Come vescovi delle Chiese della Toscana sentiamo di doverci rivolgere a tutto il nostro popolo per comunicare a tutti un messaggio di speranza e di consolazione. Vogliamo altresì rinnovare il fermo nostro impegno come Chiesa a stare vicino a chi in questi giorni sente più pesante la difficoltà: i poveri e i malati. Attraverso le nostre Caritas in particolare continueremo senza sosta ad accompagnare chi vive già ora o si troverà nel disagio. Come pure ci sentiamo impegnati a essere vicini con l’assistenza spirituale ai malati e a chi se ne sta prendendo cura.
Ribadiamo la nostra gratitudine a quanti, nel mondo della sanità come in quello del volontariato, si stanno sacrificando per coloro che sono nella malattia e nella sofferenza. Incoraggiamo tutti a mantenere con fermezza comportamenti responsabili, evitando in particolare per quanto possibile di uscire dalle nostre abitazioni, come chiede l’autorità pubblica quale primo contributo per contrastare la diffusione del virus. Il nostro pensiero va agli anziani e ai malati nelle loro case o nelle case di riposo: auspichiamo che nei modi più opportuni l’attenzione delle istituzioni, del volontariato, delle persone vicine non faccia mancare l’attenzione alle loro esigenze umane, materiali e spirituali. Un pensiero anche per i nostri bambini, perché trovino in chi sta loro vicino il modo di vivere questi momenti come una proposta di crescita educativa e di consapevolezza del valore della vita e delle sue prove, di responsabilità e di solidarietà.
Vogliamo anche incoraggiare tutti alla preghiera e ringraziare le famiglie che si uniscono spiritualmente a pregare insieme. Le loro invocazioni, particolarmente quelle dei malati, insieme a quelle di tutte le comunità religiose e dei sacerdoti, si uniscono alla intercessione dei nostri santi per il bene di tutti e per l’indulgenza che è stata concessa.
A tutti vogliamo dire di non perdere la speranza, anche in questi nostri giorni, pur sentendo il peso di ciò che ci viene a mancare. Potremo ricevere il perdono di Dio che rinnova la vita, anche senza poter sentire pronunciare su ciascuno di noi le parole di Cristo attraverso il sacerdote. Non potremo salutarci nella festa, abbracciandoci nel segno della pace, rallegrandoci per essere stati rinnovati dall’incontro sacramentale col Signore che, risorto, ha vinto la morte. Sarà però ugualmente Pasqua di risurrezione. Nell’angoscia del momento presente, piangeremo ugualmente ai piedi del Crocifisso e rinnoveremo anche quest’anno la nostra fiducia nell’amore di Dio. Riscopriremo forse che le nostre case possono essere chiesa, tempio santo di Dio e forse faremo anche esperienza che la comunione dei cuori è la cosa più importante da vivere, aldilà di ogni distanza e separazione.
Vi presentiamo ora alcune essenziali indicazioni per vivere al meglio la Settimana Santa e la Pasqua. La vita liturgica delle nostre Chiese soffre particolarmente in questi giorni dell’impossibilità di manifestare il suo volto comunitario nelle assemblee con il popolo, interrotte da tempo per venire incontro alla necessità di evitare la diffusione del coronavirus a causa del convergere delle persone. Il disagio si accentua nella prospettiva delle celebrazioni della Settimana Santa e in specie del Triduo pasquale, che è il centro e la sorgente sacramentale dell’intera vita cristiana.
I vescovi toscani, prendendo atto delle limitazioni indicate dalle autorità ecclesiastiche e civili, si apprestano a celebrare i riti secondo le disposizioni ricevute. Invitano inoltre i propri preti e collocare l’orario delle celebrazioni in modo che la loro eventuale e auspicabile diffusione attraverso i mezzi di comunicazione sociale non si sovrapponga alle celebrazioni presiedute dal Santo Padre, a cui è bene indirizzare l’attenzione dei nostri fedeli.
Continua anche nella Settimana Santa l’impossibilità dei fedeli a partecipare di persona alle celebrazioni, disposizione rafforzata dal Decreto della Congregazione per il Culto Divino che stabilisce che siano “riti senza concorso di popolo”. I sacerdoti celebreranno nelle medesime modalità con cui hanno celebrato la Santa Messa nelle ultime settimane. Ai fedeli e in particolare alle famiglie, oltre a unirsi spiritualmente alle celebrazioni, anche con l’ausilio dei mezzi radiotelevisivi e informatici, si suggerisca di trovare in altri momenti del giorno un tempo di preghiera, per il quale gli uffici liturgici diocesani indicheranno un’idonea sussidiazione.
La Domenica delle Palme, nelle cattedrali e nelle parrocchie, verranno benedetti solo i rami di ulivo dei presenti; non vi sarà quindi alcuna forma di distribuzione dei rami benedetti.
La Messa del Crisma, per la quale è doveroso dare a tutti i sacerdoti la possibilità di concelebrare con il loro vescovo – essendo questo rito “manifestazione della comunione dei presbiteri con il loro vescovo” –, viene rinviata a data futura, che sarà indicata in base a quanto disporrà il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, in sintonia con quanto il Santo Padre stabilirà per la Diocesi di Roma. Gli Oli che sono stati benedetti nella Messa del Crisma dello scorso anno vengono conservati e se ne farà uso fino a quando non verrà celebrata la Messa del Crisma in questo anno.
Il Giovedì Santo, nella celebrazione della Messa “in coena Domini”, verrà omessa la lavanda dei piedi; al termine della Messa non ci sarà la reposizione solenne dell’Eucaristia e conseguentemente neanche la sua collocazione in una cappella ornata per l’adorazione.
Il Venerdì Santo, durante la Celebrazione della Passione del Signore, l’ultima invocazione della Preghiera universale sarà formulata come è stato indicato dall’Ufficio liturgico nazionale; nell’Adorazione della Croce quanti sono presenti alla celebrazione si astengano dal baciarla e manifestino la loro venerazione con altro gesto opportuno. Non potranno svolgersi le tradizionali Via Crucis e altre manifestazioni di venerazione della Croce; si invitano i fedeli a pregare seguendo la trasmissione che verrà proposta dalle reti televisive della Via Crucis del Santo Padre in piazza San Pietro.
La Veglia Pasquale si celebrerà nelle chiese cattedrali e parrocchiali, o nelle chiese conventuali con il permesso del Vescovo; nella Veglia si ometterà l’accensione del fuoco e non verranno celebrati i sacramenti dell’Iniziazione cristiana; dopo la benedizione dell’acqua lustrale verranno rinnovate le promesse battesimali; l’accensione del cero e l’Annuncio pasquale, la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica si svolgeranno come previsto nel Messale Romano.
La Domenica di Pasqua la celebrazione della Santa Messa avverrà secondo quanto prescritto dalle norme liturgiche. Si invitano tutte le chiese a suonare a festa le campane alle ore 12.00, come segno di annuncio della vittoria di Cristo sulla morte, di speranza per uomini e donne in questo tempo di sofferenza, di comunione fra tutte le comunità e le genti di Toscana.
I fedeli che vorranno accostarsi alla Comunione in tutto il tempo pasquale, cioè da Pasqua e Pentecoste, fintanto che rimarranno in vigore le restrizioni concernenti le celebrazioni con il popolo, potranno farlo solo in modo privato. I sacerdoti si rendano disponibili facendo attenzione al rispetto delle normative sanitarie in vigore e a evitare che si formino raggruppamenti. La stessa disponibilità si assicuri per le Confessioni individuali, sempre evitando che l’accesso da individuale e controllato possa trasformarsi in afflusso di gente ed evento comunitario. Si ricordi peraltro a tutti i fedeli, che, particolarmente in questa situazione di emergenza, ciascuno può rivolgersi nell’intimo della propria coscienza a Dio con un atto di pieno pentimento, da cui scaturisce il perdono dei peccati commessi anche mortali, purché al tempo stesso ci si impegni a confessare i peccati non appena sarà possibile accedere alla Confessione individuale.
La Caritas diocesana di Firenze accoglie l’appello della Conferenza Episcopale Italiana e invita tutta la comunità cristiana, i volontari, i referenti vicariali, gli animatori, ad unirsi alla preghiera del Rosario, domani 19 marzo alle ore 21.
In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana ha infatti promosso un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, a recitare in casa i Misteri della luce, simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 per la festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa. TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.
La Caritas diocesana di Firenze lancia un appello: cerchiamo giovani volontari per confezionare 1.500 kit di pasti da asporto giornalieri. L’invito e’ rivolto a tutti i giovani che desiderano, in questo momento di particolare difficoltà per l’emergenza Covid19 del nostro Paese, essere vicini ai più fragili e agli ultimi prestando servizio alla mensa di via Baracca.
Il servizio e’ stato necessariamente modificato a seguito dei decreti del Governo per contenere la diffusione del virus, adesso i pasti caldi monouso vengono confezionati e poi consegnati agli ospiti abituali della mensa, ma ora si preparano anche altri pasti destinati agli ospiti dell’Albergo Popolare e altri luoghi, per un totale di 1.500 al giorno.
Sono necessari 6 volontari per turno al giorno dalle 8.30-13.30 oppure 14-18.30 solo per confezionare i pasti, nel rispetto ovviamente di tutte le disposizioni sanitarie vigenti per garantire la sicurezza di tutti. Nella mensa presteranno servizio i volontari che non avranno alcun contatto con il pubblico.
L’appello della Caritas ai giovani si e’ reso necessario, oltre che per l’aumento dell’attività, per il fatto che, per motivi legati all’epidemia, sono dovuti rimanere a casa i volontari che superavano una certa età.
Chi volesse dare la propria disponibilità può contattare gli indirizzi sottostanti. Saranno date tutte le indicazioni pratiche e operative per poter prestare il servizio nel rispetto anche di tutte le norme relative alla circolazione.
Per info:
Area Giovani, diacono Luca Orsoni: orsoni@caritasfirenze.it – Cell. 347 3367668
Direttore Caritas diocesana, Riccardo Bonechi: riccardobonechi@yahoo.it
Vicedirettore, don Fabio Marella: donfabiomarella@caritasfirenze.it
Da oggi, ogni giovedì di Quaresima alle 18 va in streaming la meditazione quaresimale del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Le meditazioni saranno trasmesse alle 18 su internet attraverso i siti di Toscana Oggi e della diocesi di Firenze e sulle frequenze di Radio Toscana alle 19,30.
Sono sospesi, a seguito del nuovo Decreto emanato dal Governo, gli incontri di «lectio biblica» del cardinale Giuseppe Betori, accompagnati dalla musica di «O flos colende», nei giovedì di Quaresima. Al posto degli incontri in battistero, l’arcivescovo proporrà dalla chiesa di San Salvatore in arcivescovado delle brevi meditazioni quaresimali sulla Passione secondo Matteo, il brano del Vangelo che sarà letto nella domenica delle Palme.
Per quattro giovedì, dal 12 marzo al 2 aprile le meditazioni saranno trasmesse alle 18 su internet attraverso i siti di Toscana Oggi e della diocesi di Firenze e sulle frequenze di Radio Toscana alle 19,30.