Archivi della categoria: news

Scomparsa Ghita Vogel

La Caritas di Firenze esprime le sue più sentite condoglianze

Scomparsa Ghita Vogel

La Caritas di Firenze esprime le sue sentite condoglianze per la scomparsa di Ghita Vogel.

"Avendola conosciuta fin da quando con don Cuba dirigeva ed accoglieva tanti giovani sia al Campeggio Firenze a Vada, sia nella sua “casa famiglia” di Via del Drago d’Oro a Firenze, ne abbiamo sempre colto la generosa disponibilità a servizio dei più poveri. La Caritas Diocesana, il quartiere di San Frediano e tutta la città di Firenze rendano grazie a Dio di averla avuta, conosciuta ed apprezzata per la sua Carità senza confini”. Così il direttore della Caritas Diocesana, Riccardo Bonechi.

Le esequie saranno celebrate oggi, sabato 5 dicembre alle 15.30 nella Chiesa di San Frediano in Cestello dal parroco e Vicario episcopale, don Wieslaw Olfier.

Nasce Young Caritas Firenze!

Un nuovo spazio di riflessione, di promozione e di partecipazione attiva dedicato ai giovani

Nasce Young Caritas Firenze!

Un nuovo spazio di riflessione, di promozione e di partecipazione attiva dedicato ai giovani

Nasce Young Caritas Firenze, l’anima giovane di Caritas, uno spazio di riflessione, di promozione e di partecipazione attiva, che vive dell’apporto di giovani che contribuiscono, con il loro servizio, a portare avanti la mission di Caritas.

Young Caritas si propone come rete europea innovativa e internazionale. Contesti diversi, un unico obiettivo: impegnarsi, come giovani, su temi quali giustizia, cittadinanza attiva, equità sociale, sviluppo sostenibile, educazione alla mondialità, povertà e cura del bene comune, promuovendo una serie di progetti sociali attivati insieme alle realtà del territorio che lavorano con i giovani, con le scuole, università, parrocchie e associazioni.

Share Buttons

“È importante proporre e offrire ai giovani – spiega Luca Orsoni, responsabile Area Giovani, Young Caritas – esperienze di servizio e condivisione, che facciano toccare loro con mano situazioni di esclusione sociale e di povertà e che li portino a maturare comportamenti più solidali e consapevoli. Carità non è però solo servizio, condivisione di risorse. È costruire uno stile di vita a tutto tondo con occhi aperti e vigili. Un concerto dove cuore, testa e mani si completano originando gesti quotidiani. È essere consapevoli dei doni ricevuti e di come vogliamo viverli e restituirli: i beni della nostra Terra, della nostra Comunità e di noi stessi, le nostre capacità, relazioni, il nostro tempo”.

Luca Orsoni, nel ricordare come in questi anni sono stati moltissimi i giovani che si sono avvicinati al mondo Caritas attraverso le tante proposte messe in campo, sottolinea come proprio questa esperienza di lungo corso, gli abbia permesso di maturare una convinzione: “il giovane si avvicina al volontariato per rispondere a una domanda di costruzione della propria identità, per sperimentarsi in attività socialmente riconoscibili, per scoprire quanto vale, che cosa sa fare, che cosa gli piace fare”. E questo, evidenzia Orsoni, “soprattutto perché viviamo in un’epoca di incertezza per cui ‘fare esperienze’ equivale a sentirsi confermati nell’avere abilità, talenti, capacità, e quindi vederli riconosciuti, è una delle spinte motivazionali che portano al volontariato”.

Covid-19 e nuove povertà. Il sesto Report della Caritas diocesana

Covid-19 e nuove povertà. Il sesto Report della Caritas diocesana

Verrà celebrata domenica 15 novembre la IV Giornata mondiale dei poveri. A Firenze, alla Badia Fiorentina, la messa delle ore 9 sarà presieduta dall’arcivescovo, il cardinale Giuseppe Betori e, al termine della celebrazione, verranno distribuiti i panini benedetti nel solco della tradizione inaugurata da La Pira con la messa dei poveri di San Procolo.

Il titolo del messaggio del Papa che accompagnerà la giornata sarà “Tendi la tua mano al povero”, un versetto del Siracide che, come dice il direttore della Caritas diocesana, Riccardo Bonechi, “rende bene la concretezza e la praticità della nostra missione che è quella dell’accoglienza e della vicinanza ai poveri”. Vicinanza ancora più necessaria in questo momento di pandemia, “che rende la solidarietà e la volontà di aprirsi all’altro temi fondamentali”. “Nel documento del Papa – continua il direttore della Caritas – è significativo l’invito a riconoscere i santi della porta accanto, riflesso della presenza di Dio in chi si fa prossimo di chi ha subito la perdita del lavoro o dell’abitazione perché non più in grado di pagare l’affitto”.

Share Buttons

Ed è proprio in occasione della GMP 2020 che la Caritas presenta i dati del sesto Report realizzato con la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus, dal titolo “Un’estate anomala: le nuove sfide e la risposta attenta ai bisogni emersi. I dati di maggio - ottobre 2020: un aggiornamento del profilo povertà e dei servizi attivati/rimodulati”. Un appuntamento mensile che offre un quadro aggiornato su come la pandemia ha cambiato il tessuto sociale del nostro territorio, partendo dalla banca dati MIROD e da interviste a operatori e volontari impegnati sul campo.

L’iniziativa, a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, nasce all’indomani della crescente domanda di aiuto causata dall’emergenza sanitaria, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio.

“Il sesto Report – dichiara Giovanna Grigionireferente Osservatorio Caritas – racconta che cos’è accaduto nella nostra diocesi in questi mesi dedicando un approfondimento ai ‘nuovi poveri’ e a quella che definiamo ‘un’estate anomala’. Rispetto agli anni passati infatti, il numero delle persone che si sono rivolte ai Centri d’Ascolto non solo non è diminuito, ma tra maggio e luglio, ha addirittura registrato una quota superiore di oltre 700 unità rispetto allo stesso periodo del 2019 (+36,2% a giugno e +60,9% a luglio). Per poi proseguire sempre con numeri elevati (+19,1% agosto), e tornare a segnare un forte stacco negativo a ottobre”.

Giovanna Grigioni ha poi proseguito affermando che: “se da un lato, attraverso la lettura dei dati, emerge un quadro complesso ed articolato del nostro territorio diocesano, dall’altro troviamo l’instancabile voglia di operatori e volontari di restare vicino a chi si trova in situazioni di svantaggio”. E ha concluso: “i ‘segni dei tempi’ ci indicano che è il momento di realizzare una società in grado di assicurare una vita dignitosa a tutti comprese le generazioni future”.

Lo studio dell’Osservatorio Caritas. Un quadro d’insieme.

La ricerca condotta dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse, evidenzia come anche nella nostra diocesi, il Covid-19 abbia avuto un impatto fortemente negativo sul tessuto sociale, che non ha visto segnali di ripresa all’indomani delle riaperture estive. Il primo elemento che emerge dal confronto tra i dati raccolti tra maggio e ottobre 2020 e quelli dello stesso periodo del 2019 è l’aumento (pari al 9,5%) delle presenze complessive ai Centri d’Ascolto, che passano da 10.188 a 11.152 così come del numero delle richieste dei servizi Caritas, che sale da 3.106 a 3.565 (+14,7%). Tra i più colpiti gli italiani, che passano dal 24% del 2019 al 35,7%, contro una flessione degli stranieri pari al 3% del totale.

Riguardo le principali caratteristiche socio anagrafiche, lo studio sottolinea come a crescere siano soprattutto le donne a chiedere aiuto, che raggiungono il 60,8% del totale, di cui il 27% è di nazionalità italiana. In merito all’età, la ricerca registra un picco nella fascia 35-44 anni, e un consistente incremento relativo a quella 45-54. Una caratterizzazione che si associa all’aumento della componente dei coniugati che passa dal 46% al 52% e risulta lievemente più alta per le donne. Secondo lo studio Caritas, questo prefigura situazioni di crescente disagio da parte di nuclei familiari con figli a carico.

Un ulteriore dato da evidenziare riguarda la condizione abitativa, che vede l’aggravarsi della situazione per chi, prima della pandemia, viveva in una relativa, per quanto fragile, stabilità: aumenta, infatti, la percentuale di coloro che abitano in affitto (dal 24% del 2019 al 39% del 2020) e che non riescono a far fronte alle spese di locazione. Molti sono i lavoratori del settore turistico, alberghiero, della ristorazione, piccoli commercianti che si sono trovati all’improvviso senza un’occupazione o con una riduzione della stessa e quindi con un reddito insufficiente per far fronte alle normali esigenze di vita quotidiana (dal 46,2% del 2019 al 56,2% del 2020).

La tempestività dei servizi attivati da Caritas

In questo contesto, fa notare lo studio, sono stati numerosi e diversificati gli interventi della rete Caritas: la vivacità delle iniziative e le opere realizzate da operatori e volontari di fronte alle sfide incontrate, hanno permesso di restare accanto agli ultimi e alle persone in difficoltà con “strumenti” nuovi o adattati alle necessità contingenti.

Tra le prime azioni messe in campo, la distribuzione di generi alimentari, che da maggio a ottobre ha visto l’erogazione di 3.960 prestazioni relative a beni e servizi materiali (di cui 3.920 per viveri e 40 per viveri a domicilio), pari al 35,5% di tutti gli interventi operati dalla diocesi (11.152). La stessa quota ammontava lo scorso anno a 1.961 (1.723 pacchi viveri e 238 viveri a domicilio), pari al 12,2% del totale (10.188).

Ma non è finita qui, la Caritas di Firenze ha anche attivato un sostegno economico specifico, il Fondo diocesano di solidarietà Emergenza Covid19, con l’obiettivo di contribuire a coprire le spese più urgenti (affitto di immobili, rate del mutuo, utenze, acquisti utili alla ripartenza dell’attività). Il Fondo, tutt’ora attivo, interviene erogando contributi mensili a sostegno del reddito: l’importo massimo previsto per i nuclei familiari è di 1.500€ (in erogazioni mensili di 300€); e di 1.000€ per singoli (in erogazioni mensili di 200€).

Oltre al Fondo la Caritas ha offerto anche opportunità di reinserimento lavorativo attraverso un progetto in collaborazione con GI GROUP, azienda di livello nazionale che già da tempo collabora con le diocesi umbre. Il bando prevedeva l’attivazione di 15 borse lavoro destinate alle persone che si sono rivolte ai Centri d’Ascolto a causa dell’emergenza coronavirus, e che, attraverso un percorso di affiancamento e selezione, si sono dichiarati disponibili a ricollocarsi nel mondo del lavoro orientando diversamente le proprie professionalità e competenze.

In conclusione lo studio evidenzia che, se durante il lockdown, a predominare era stata la fragilità delle risorse alimentari, in questa seconda fase i Centri d’Ascolto e le Caritas Parrocchiali si sono trovati sempre di più ad affrontare l’onda lunga della crisi economica che si è manifestata attraverso nuove richieste legate in particolare al pagamento delle utenze e dell’affitto.

 

Scarica qui il Report dell'Osservatorio Caritas.

IV Giornata Mondiale dei Poveri

“Tendi la mano al povero” (cfr Sir. 7,32)

IV Giornata Mondiale dei Poveri

15 NOVEMBRE 2020

Ci siamo quasi. Manca poco meno di una settimana alla IV Giornata Mondiale dei Poveri, che quest'anno ci pone davanti a nuove sfide, a cui non avremmo mai pensato. Davanti a nuovi volti di povertà che come Caritas siamo chiamati ad accogliere, con quell'amore, dedizione che ci è proprio, che è proprio dei tanti nostri volontari che ogni giorno dedicano parte del proprio tempo a chi più ha bisogno.

Ricordiamo inoltre che il nostro Arcivescovo di Firenze, il Cardinale Giuseppe Betori celebrerà la IV Giornata Mondiale dei Poveri alla Badia Fiorentina alle ore 9.00 nella Messa di San Procolo, istituita da Giorgio La Pira a favore dei più poveri.

 

Per scaricare invece il messaggio di Papa Francesco: Clicca qui

Per i suggerimenti: IV Giornata Mondiale dei Poveri

La Caritas ha attivato una serie di numeri e servizi per l’emergenza Covid19

Ci facciamo in 4xTE

La Caritas ha attivato una serie di numeri e servizi per l'emergenza Covid19

Ci facciamo in 4 per TE!

La Caritas diocesana per essere ancora più vicina a tutti coloro che si trovano nel bisogno, oltre ad aver implementato i propri servizi rimodulandoli per l'emergenza Covid19, ha anche attivato una serie di numeri:

SEGRETERIA CARITAS DIOCESANA
Per informazioni generali: ricerca contatti specifici; volontariato; donazioni; offerte.
Lunedì - Venerdì ore 9.00 - 12.00 e 14.00 - 17.00
Telefono: 055 2763784 - 055 46389283
Email: segreteria@caritasfirenze.it
Email per volontariato: volontariato@caritasfirenze.it

Ci facciamo in 4xTE

Share Buttons

CENTRO DI ASCOLTO DIOCESANO
Servizio di ascolto delle persone
Lunedì ore 14.30 - 17.00
Dal Martedì al Venerdì ore 9.00 - 12.00
Telefono: 055 463891
Email: cdadiocesano@caritasfirenze.it

PARROCCHIE
Sostegno e coordinamento dei centri Caritas parrocchiali
Lunedì - Venerdì ore 9.00 - 12.00
Telefono: 055 46389279
Email: parrocchie@caritasfirenze.it

FONDO DIOCESANO DI SOLIDARIETÀ
Hai preso impegni economici o finanziari che non riesci a sostenere?
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì ore 16.00 - 18.00
Per Sesto Fiorentino e zone limitrofe: Martedì ore 16.00 - 18.00
Telefono: 055 46389284 - 335 7926926
Email: fds@caritasfirenze.it

Young Caritas - AREA GIOVANI
Sei un giovane e hai voglia di darci una mano?
Sei interessato alle nostre iniziative/proposte o al volontariato? Sei il benvenuto!
Dal Mercoledì al Venerdì ore 9.00 - 16.00
Telefono: 055 413567 - 333 9355354
Email: scuola@caritasfirenze.it

Sei interessato ai prossimi bandi di Servizio Civile o Anno di Volontariato Sociale?
Contattaci!
Lunedì, Mercoledì, Giovedì ore 9.00 - 16.00
Telefono: 055 412682 - 320 8213623
Email: serviziocivile@caritasfirenze.it

 

Scarica qui sotto le locandine:

Il quinto Report della Caritas che fa il punto sugli effetti della pandemia nel territorio fiorentino

Il quinto Report della Caritas che fa il punto sugli effetti della pandemia nel territorio fiorentino

“La forza del volontariato durante i mesi dell’emergenza. Anche distanti possiamo restare uniti!”. È questo il tema del quinto Report sugli effetti della pandemia, elaborato da Caritas Firenze in collaborazione con Fondazione Solidarietà Caritas Onlus. Un appuntamento mensile che si propone di offrire un quadro aggiornato su come il Covid-19 ha cambiato il tessuto sociale della nostra diocesi, sulla base di dati raccolti dai Centri d’Ascolto, e in questo numero, da interviste a volontari sul campo, grazie anche a un questionario costruito ad hoc, e da testimonianze provenienti da soggetti del Terzo Settore.

Share Buttons

L’iniziativa è a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, e nasce all’indomani della crescente domanda di aiuto causata dall’emergenza sanitaria, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio.

“In questo Reportdichiara Giovanna Grigioni, referente Osservatorio Caritasabbiamo scattato una fotografia del mondo del volontariato con una particolare attenzione al periodo del lockdown. Il rischio era che vi fosse un allontanamento verso questo tipo di esperienze per timore del contagio. A sorpresa invece abbiamo assistito a una vera e propria crescita del numero di persone che hanno deciso di mettersi in gioco e di aiutare chi il Covid-19 aveva reso ancora più fragile. Un fenomeno che si è registrato su tutto il territorio regionale e provinciale e che ha interessato l’intero mondo del Terzo Settore”.

“L’emergenza aveva infatti creato un vuoto: molti anziani avevano dovuto interrompere il loro servizio per motivi di sicurezza”, spiega Riccardo Bonechi, direttore Caritas diocesana, nel sottolineare come questa iniziale criticità si sia poi trasformata in un’opportunità, “in una staffetta generazionale della solidarietà, che ha visto affacciarsi molti nuovi giovani volontari”. E conclude: “Adesso è importante trovare il modo per valorizzare entrambe le componenti del volontariato: unire tradizioni e nuove idee, competenze e conoscenze del passato con intuizioni del futuro, affinché tutti possano sentirsi partecipi di un percorso condiviso e costruire insieme risposte concrete per il nostro territorio, con l’intento di essere sempre più una Chiesa in uscita come ci ha indicato Papa Francesco”.

Lo studio dell’Osservatorio Caritas sul volontariato al tempo del Covid-19

Sono numeri importanti quelli del volontariato in Toscana. Si stima che ad essere coinvolte siano circa 450 mila persone. Per quanto concerne la classe d’età, quella più favorevole è compresa tra i 30 e i 54 anni. Anche la percezione a livello sociale è molto positiva: secondo un’indagine di Sociometrica condotta per Cesvot a febbraio 2020, il 90% lo conosce, o perché lo fa direttamente (15,3%) o perché ha amici, parenti (51,1%) che lo svolgono. Dati che ci parlano di una società con un alto senso civico, che non delega il bene sociale allo Stato, ma se ne fa protagonista anche in prima persona, come ha dimostrato durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, che ha visto un ingresso di tantissime persone fino ad allora lontane dall’associazionismo.

Dal questionario realizzato dall’Osservatorio Caritas, che ha coinvolto un campione di 365 persone, di cui il 24,5% ha iniziato a prestare servizio dopo il DPCM di marzo (il 41,7% del totale sono giovani), emerge infatti chiaro come tra le principali motivazioni vi sia proprio il forte desiderio di rendersi utili in una condizione in cui tutti si sono trovati, di fatto, in una sostanziale impotenza. Per molti inoltre la situazione di emergenza è stata vissuta come una sorta di attivatore nei confronti di una propensione al volontariato rimasta fino ad allora in uno stato di latenza: “Ho sempre desiderato mettermi a servizio degli altri”, “in un momento di difficoltà ho sentito la spinta a fare questo mettendo indietro altre cose che facevo”. Fino a trovare ragioni che rimandano alla dimensione dei valori cristiani e all’idea di “chiamata”: “La possibilità di incontrare Cristo nei poveri”; “una parte del proprio cammino di fede”; “aiutare la comunità parrocchiale”.

Ma cos’è accaduto a coloro che già prestavano servizio? Per Caritas, l’impatto è stato diverso a seconda della condizione anagrafica. Per circa un terzo di volontari, indipendentemente dall’età, il servizio è proseguito ma è stato soggetto a limitazioni e cambiamenti mentre per una quota significativa di adulti e ragazzi la situazione è rimasta pressoché invariata: i servizi presso cui operavano sono rimasti attivi e il loro impegno è continuato normalmente. È importante rilevare tuttavia, sottolinea ancora il Report, come tra i più giovani emerga una quota significativa di volontari che, proprio in una logica di sostituzione generazionale, hanno intensificato il loro impegno per compensare quella parte significativa di senior (39,5%) che sono stati costretti a rimanere a casa: per certi versi una solidarietà nella solidarietà, come afferma un giovane volontario: “Ho sentito la necessità di un impegno più continuativo”.

Per quanto attiene inoltre l’analisi complessiva dei volontari che hanno risposto al questionario sia nuovi che storici, lo studio evidenzia come la maggior parte siano donne (il 61% del totale), mentre, rispetto all’età, predomina la fascia dei senior (oltre i 60 anni) che rappresenta il 45,3% del totale. I giovani (sotto i 30 anni) e gli adulti (tra i 31 e i 60) sono invece il 12,3% e il 42,4%. Da un punto di vista lavorativo, gli occupati rappresentano il 44,2%; i soggetti in cerca di lavoro il 3,4%; gli inattivi il 52,3%. Tra questi va rilevato il 90% di pensionati tra i senior e il 53% di studenti tra i giovani al di sotto dei 30 anni.

Quanto alle realtà in cui sono impegnati, nel 57% dei casi si tratta di volontari inseriti all’interno del mondo Caritas; nel 29% presso la Misericordia; mentre il restante 14% in altre associazioni presenti sul territorio regionale. La scelta rimanda infine: per i giovani e gli anziani, a una dimensione valoriale; nel caso dei volontari Caritas al fatto che la povertà è sentita come una problematica cruciale rispetto alla quale “è utile che, chi è dotato di maggiori risorse, si spenda in prima persona”.

 
Scarica qui il Report dell'Osservatorio Caritas.

La Caritas di Firenze costituisce la “Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali”

L’organismo nasce all’indomani delle esperienze di sinergia tra realtà cattoliche e non durante il lockdown

Logo Caritas

La Caritas di Firenze costituisce la “Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali”

La gestione del Fondo è affidata alla Caritas diocesana e vede il contributo di Banco Bpm

La Caritas di Firenze seguendo il proprio Statuto, ha costituito la “Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali”, che raccoglie i rappresentanti degli organismi di volontariato di ispirazione cristiana e delle istituzioni assistenziali e caritative della Diocesi. Al momento è composta da 17 realtà.

La Consulta, che viene convocata dalla Caritas d’intesa col delegato arcivescovile per le opere sociali e caritative due volte l’anno, ha come obiettivo quello di stabilire un collegamento permanente fra gli organismi aderenti per uno scambio d’informazioni e di esperienze, nonché per elaborare proposte di orientamenti pastorali e interventi comuni.

Logo Caritas

Share Buttons

Nello specifico, persegue le seguenti finalità:

  • coordina le iniziative di volontariato e delle opere caritative assistenziali;
  • facilita la formazione e l’aggiornamento degli operatori e dei volontari;
  • collabora con le istituzioni con l’intento anche di sensibilizzare l’opinione pubblica ecclesiale e civile sui bisogni emergenti.

“Una decisione di istituirla proprio ora – spiega Riccardo Bonechi, direttore Caritas – che nasce dal particolare momento storico che stiamo vivendo. I mesi del lockdown, le parole del Santo Padre in una San Pietro deserta nei giorni più difficili della pandemia, sono stati l’occasione per una riflessione profonda dell’importanza di fare rete con altre realtà associative del mondo cattolico e non, per riuscire a dare una risposta sempre più concreta a quanti si trovano nel bisogno. Un bisogno che oggi emerge forte anche in tante persone e famiglie che fino a questa drammatica emergenza sanitaria, riuscivano a far fronte alle spese ordinarie, al mantenimento dei figli. Perché come ci ha detto Papa Francesco: nessuno si salva da solo”.

“La Consulta – ha inoltre precisato Riccardo Bonechi – non vuole però essere una sovrastruttura, ma un organo di collegamento e di condivisione di sinergie utili a perseguire, a diffondere e a promuovere la missione verso la Carità in comunione di intenti con la nostra Chiesa fiorentina in modo da tradurre l'impegno di tutti verso interventi concreti coordinati nel rispetto delle specificità di ogni membro di essa”.

Anche mons. Marco Domenico Viola, Vicario episcopale per la carità, nel sottolineare come la Consulta permetterà “di essere ancora più capillari nei territori”, ha concluso ricordando come “fin dalle sue origini Firenze sia sempre stata una città votata al dialogo e in ascolto della sua comunità. Un ascolto che grazie a questa nuova ‘forma’ di collaborazione potrà davvero diventare a 360°, perché consentirà di trovare soluzioni attraverso una sinergia costante tra le realtà associative e i servizi da esse offerte”.

 

La prima riunione della Consulta si terrà sabato 17 ottobre in Curia Arcivescovile, alla presenza di S.E il cardinale, Giuseppe Betori.

Il quarto Report della Caritas che fa il punto su emergenza educativa e Coronavirus

Il quarto Report della Caritas che fa il punto su emergenza educativa e Coronavirus

“Bambini e ragazzi: la povertà educativa nell’emergenza Covid-19”. E’ questo il tema del quarto Report sugli effetti della pandemia, elaborato da Caritas Firenze in collaborazione con la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus. Un appuntamento mensile che si propone di offrire un quadro aggiornato dei fenomeni di povertà della diocesi sulla base dei dati raccolti dai Centri d’Ascolto, dai volontari sul campo, e in questo numero, da interviste ad insegnanti, personale della scuola, testimonianze provenienti da soggetti del terzo settore e da un questionario costruito ad hoc per i docenti di religione.

Report Caritas

Share Buttons

L’iniziativa è a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, e nasce all’indomani della crescente domanda di aiuto causata dall’emergenza sanitaria, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio.

“In questo Report – dichiara Giovanna Grigionireferente Osservatorio Caritas – abbiamo raccontato quello che è accaduto nell’universo dell’infanzia e dell’adolescenza durante il lockdown. Negli scorsi mesi abbiamo infatti constatato come il Coronavirus abbia reso evidenti alcune delle criticità che da tempo erano latenti nel tessuto sociale, anche nel mondo dell’istruzione”. “Dalla ricerca – prosegue – emerge chiaro come i minori, che già prima della pandemia si trovavano in difficoltà, abbiano maggiormente pagato le conseguenze in termini economici ed educativi. Situazioni di fragilità che, in alcuni casi, i docenti avevano solo ipotizzato e che il Covid ha portato allo scoperto”.

“Ora che li abbiamo ‘visti’ – sottolinea Riccardo Bonechi, direttore Caritas diocesana – dobbiamo trovare il modo di prendercene cura provando a colmare il gap con i loro coetanei”. E conclude: “I piccoli di oggi saranno i grandi di domani e se non ce ne facciamo carico creeremo le basi per una società più vulnerabile”.

Povertà educativa e didattica a distanza: Quali risposte.

Secondo lo studio Caritas, vi è una stretta correlazione tra fragilità economica delle famiglie e povertà educativa dei più piccoli, che spesso si rilevano i nuovi poveri del domani. L’esperienza dimostra infatti come in Italia la povertà tenda ad incidere maggiormente sui minorenni, sui quali ha anche un effetto più duraturo, compromettendo le possibilità future di emancipazione dalla condizione socio-economica di origine. Per questo, sottolinea il Report, gli interventi migliori per evitare la trasmissione intergenerazionale della povertà sono quelli di carattere preventivo, piuttosto che quelli riparativi. Un’attenzione che deve però essere rivolta non solo alle persone che da tempo si trovano in condizioni di svantaggio, ma anche a quel gruppo di popolazione, che manifesta rischi di fragilità sempre maggiori: la cosiddetta fascia dei “nuovi poveri” o “fascia grigia”, che questa pandemia ha fatto emergere in maniera più evidente.

Ed è proprio l’emergenza sanitaria, un altro dei fattori determinanti della povertà educativa. La diversa situazione di partenza ha infatti comportato, seppur a parità di mezzi materiali forniti dalle scuole (pc/tablet/connessione), un differente accesso alle lezioni, ai contenuti, all’apprendimento. Oltretutto, si legge ancora nel Report, il blocco delle attività formative e di socialità per coloro che vivono nei contesti più svantaggiati, si sono tradotte nella perdita di motivazione e in un isolamento che facilmente porterà alla crescita della dispersione scolastica e dei NEET, ovvero dei ragazzi fuori dai circuiti educativi e lavorativi. Ma c’è una via di uscita: ripartire con urgenza dall’investimento sull’infanzia e sull’istruzione; consentire a tutti i bambini di tornare ad apprendere all’interno del contesto scolastico, luogo nel quale viene garantita la “democraticità” del diritto all’istruzione; rafforzare la “coesione sociale”, garantendo la riapertura anche di tutti quegli ambienti di socializzazione necessari per la promozione delle competenze socio-relazionali, come i servizi territoriali dedicati, i centri diurni per minori, le attività sportive, gli oratori. La sfida, evidenzia in conclusione il Report, potrà essere vinta solo facendo rete tra le diverse realtà del territorio, volontariato e istituzioni.

Scarica qui il Report dell'Osservatorio Caritas.

Fondo di Solidarietà per l’Emergenza Covid

Fondo di Solidarietà per l'Emergenza Covid

La gestione del Fondo è affidata alla Caritas diocesana e vede il contributo di Banco Bpm

La Chiesa fiorentina ha costituito il Fondo di Solidarietà per l'Emergenza Covid-19, che prevede l'erogazione di contributi a sostegno di quanti, a seguito della crisi economica generata dalla pandemia, si trovano in condizioni di non essere coperti da nessun tipo di ammortizzatore sociale o risorse adeguate a garantire il sostentamento del nucleo familiare. Gestito dalla Caritas diocesana, il Fondo, ha una dotazione iniziale di 150 mila euro, di cui 50 mila provenienti dai contributi straordinari 8x1000 specificamente stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana per il Covid-19; da una quota parte del contributo erogato dal Banco BPM alle Caritas della Toscana; e il restante da risorse diocesane.

 

Il Fondo potrà essere incrementato dalle donazioni dei fedeli, delle associazioni, delle imprese, degli Istituti bancari, da Enti e soggetti pubblici e privati.

 

L’iniziativa ha un periodo di validità di 18 mesi, ma in caso di necessità, potrà essere prorogata con apposito provvedimento dell'Arcivescovo di Firenzeil Cardinale Giuseppe Betori.

Share Buttons

L’istruttoria delle domande parte dai Centri di Ascolto Parrocchiali individuati da Caritas, che convogliano l’istanza al Centro di Ascolto Diocesano, a cui compete una prima analisi. Per poi passare alla valutazione del Comitato di Gestione composto da 4 membri, oltre al Direttore della Caritas diocesana, Riccardo Bonechi che lo presiede, tutti nominati dall’Arcivescovo Betori. Tale Comitato ha inoltre il compito di rendicontare periodicamente, nell’ottica della massima trasparenza, le somme erogate.

Chi volesse contribuire al fondo con elargizioni e donazioni può farlo sul conto corrente presso Banco Popolare di Milano intestato a:
Arcidiocesi di Firenze
IBAN: IT 31 Z 05034 02801 0000 0000 0418

Conclusa l’iniziativa social #nessunosisalvadasolo

Che aspetti! Rivedi tutti i post...

Conclusa l'iniziativa social #nessunosisalvadasolo

Si è conclusa l'iniziativa promossa dalla Caritas diocesana di Firenze in collaborazione con la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus, #nessunosisalvadasolo, che si proponeva di raccogliere storie di solidarietà e buone pratiche, al tempo del Coronavirus, per poi ricondividerle sui propri social.

Obiettivo di #nessunosisalvadasolo, lasciare una memoria di tutte quelle esperienze di solidarietà che sono state fatte durante il lockdown affinché un giorno, quando tutto questo sarà lontano, possiamo ricordarci il meglio di noi. Quel potenziale che la vita ordinaria ci aveva fatto perdere.

Tantissime le testimonianze che ci sono arrivate. Una vera e propria ricchezza che ha dato ancor più significato alle parole che Papa Francesco aveva detto in una San Pietro deserta della fase più acuta della pandemia:

“Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo trovati su una stessa barca fragili e disorientati, ma allo stesso tempo importanti e necessari, chiamati a remare insieme e a confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. E ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo. Ma solo insieme. Nessuno si salva da solo".

 

A tutti coloro che hanno condiviso con noi gesti di cura, diciamo un grandissimo GRAZIE!