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Bando Servizio Civile Universale – Scadenza 15 febbraio 2021

Progetto Pollicino & Bros.

Bando Servizio Civile Universale - Scadenza 15 febbraio 2021

Progetto Polliccino & Bros.

4 posti disponibili nell'Area minori di Caritas Firenze.

 

Il progetto POLLICINO & BROS., promosso in co-progettazione da Consorzio Zenit e Caritas Firenze, impegnerà i giovani volontari presso servizi domiciliari, centri diurni e comunità residenziali per minori gestiti dai due enti co-progettanti.

Il progetto intende potenziare, con le attività dei volontari, l’intervento quotidiano che gli educatori e gli animatori realizzano nelle diverse sedi a favore dei bambini e dei ragazzi accolti e delle loro famiglie.

Obiettivo del progetto è quello di migliorare la qualità di vita dei minori e delle famiglie attraverso attività, personalizzate o in gruppo, di sostegno scolastico, animazione e di accesso alle risorse del territorio.

Tutte le attività verranno progettate e realizzate insieme ai volontari in base alle necessità dei minori e delle famiglie coinvolte. I giovani volontari saranno impegnati nel servizio per 12 mesi, con un orario settimanale in media di 20-25 ore distribuite su cinque giorni, per un totale di 1.145 ore annuali.

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Si ricorda che, per i particolari contenuti progettuali, l'esperienza del servizio civile può essere riconosciuta come tirocinio curriculare in corsi di laurea triennale nell'ambito educativo-pedagogico.

Ad ogni volontario lo Stato riconosce un’indennità mensile di euro 439,50. La domanda deve essere presentata on-line sul sito www.scelgoilserviziocivile.gov.it, dove si possono trovare tutte le informazioni necessarie.

 

Per informazioni ed assistenza alla compilazione della domanda potete rivolgervi alla Segreteria Servizio Civile - Consorzio Zenit:

Via Cittadella 29, 50144 Firenze (zona Stazione S.M. Novella)
Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00
Tel. 055.334160 - Email: servizio-civile@consorzio-zenit.it
www.consorzio-zenit.eu/servizio-civile-universale

 

PER INFORMAZIONI SULLE SEDI DI CARITAS FIRENZE POTETE RIVOLGERVI A:

Ufficio Servizio Civile Caritas
Via Corelli 85, 50127 Firenze

Lunedì, mercoledì, giovedì dalle 9.00 alle 16.00
Tel. 055 412682 - 320 8213623
serviziocivile@caritasfirenze.it

Incontri di preghiera

“E la Parola si fa vita”

Incontri di preghiera

La Caritas di Firenze propone una serie di incontri online dal titolo "E la Parola si fa vita", in cui saremo in piccoli gruppi, in un clima di accoglienza e fraternità.

Ad accompagnarci gli amici dell'Associazione S. Ignazio Firenze.

 

Programma incontri online - ore 20.30

29/01/2021 La sorgente dell’amore
05/02/2021 Come Dio ci ama
19/02/2021 La risposta dell’uomo
05/03/2021 Un amore che tocca
19/03/2021 L’incontro con il Risorto e l’Annuncio

 

Per partecipare compila il form al seguente link: http://bit.ly/2MeYpZ8

Il card. Betori presenta la sua nuova Lettera Pastorale “La parola di Dio cresceva”

Il card. Betori presenta la sua nuova Lettera Pastorale “La parola di Dio cresceva”

L'appuntamento sarà trasmesso venerdì 22 gennaio alle 21 sul canale Youtube della Caritas

 

In occasione della “Domenica della Parola di Dio” (24 gennaio) l’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori presenta la sua nuova Lettera Pastorale “La parola di Dio cresceva”. L’appuntamento, organizzato dalla Caritas diocesana, sarà trasmesso sul canale Youtube della Caritas e rilanciato sul sito dell'Arcidiocesi di Firenze, di Toscana Oggi e di Radio Toscana venerdì 22 gennaio alle 21. È garantito il servizio di interpretariato LIS/Italiano, in collaborazione con Ente Nazionale Sordi Sezione Provinciale di Firenze.

Si intitola “La parola di Dio cresceva” la nuova lettera pastorale che il card. Giuseppe Betori rivolge alla diocesi di Firenze, e pubblicata lo scorso dicembre. È la terza, dopo “Nel silenzio la Parola” del 2011 e “Incontrare Gesù” del 2016.

“Anche questa, come le due precedenti – scrive l’Arcivescovo in apertura – si presenta come un invito ad approfondire alcuni aspetti della fede e a offrire orientamenti per la vita cristiana”. L’obiettivo, in particolare, è quello di “gettare luce sul mistero della Chiesa, cammino della parola di Dio nella storia”.

Il testo è stampato in due edizioni, una di formato più grande, pubblicata da Mandragora, e una tascabile, a cura delle Edizioni Toscana Oggi.

“Le pagine che seguono – afferma Betori – cercano di illuminare il servizio che la Chiesa è invitata a rendere alla Parola, annunciandola in ogni luogo e in ogni tempo, in ogni situazione e nel succedersi dei giorni. Perché, attraverso questa docilità a servirla, la Parola diventa realtà vivente, sempre nuova, nell’incontro con i suoi testimoni”.

Il testo biblico di riferimento è quello degli Atti degli Apostoli. Non si tratta però solo di un testo di esegesi biblica: perché la sfida, spiega il cardinale, è quella di “pensare l’annuncio della Parola come una forza capace di plasmare il volto dell’esistenza personale e sociale”. “La connessione tra parola proclamata e gesti che la traducono nella vita è all’origine di quella ricchezza di dedizione al servizio dei fratelli che segna la nostra storia fiorentina”.

Tra i temi affrontati, l’emergenza causata dalla pandemia e il compito di credenti, che annunciando la Parola nel mondo possono “dare testimonianza di come solo la fraternità salva”.

La mafia si nutre di povertà. L’ottavo Report della Caritas diocesana

La mafia si nutre di povertà. L'ottavo Report della Caritas diocesana

“La mafia si nutre di povertà. Illegalità e povertà: due volti che si intrecciano nei mesi del Covid-19”. È il tema dell’ottavo Report sugli effetti dell’emergenza sanitaria, elaborato da Caritas Firenze in collaborazione con Fondazione Solidarietà Caritas Onlus. Un appuntamento mensile che offre un quadro aggiornato su come il Coronavirus ha cambiato il tessuto sociale della nostra diocesi sulla base, in questo numero, di dati raccolti da interviste ad hoc a molte delle realtà in prima linea nel contrasto alla corruzione e all’illegalità.

L’iniziativa è a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, e nasce all’indomani della crescente domanda di aiuto causata dalla pandemia, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio.

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“In questo Report, redatto anche grazie a Libera Toscana e Unicoop Firenze, abbiamo illustrato come mafie, Covid-19 e povertà vadano a braccetto in un circolo vizioso molto preoccupante, dove legale e illegale si intrecciano continuamente”, spiega Giovanna Grigioni, referente Osservatorio Caritas, nel sottolineare come “la nostra società viva il rischio sempre più concreto, di una normalizzazione del fenomeno della corruzione”. “Ma una via di uscita c’è”, afferma la Grigioni, “dobbiamo educare le nuove generazioni, prevenire, monitorare costantemente i cambiamenti che si registrano nel tessuto sociale, fare rete tra associazioni e istituzioni, perché è solo così che potremo sconfiggere un fenomeno tanto profondo quanto taciuto che permea la nostra società. Fingere che il problema non esista non aiuterà a risolverlo, ma anzi, come diceva Peppino Impastato, contribuirà solo a rafforzarlo”.

Per Riccardo Bonechi, direttore della Caritas diocesana di Firenze, “la crisi generata dalla pandemia, se da un lato ci ha resi più fragili, dall’altra ci pone davanti alla possibilità di una rinascita, attraverso un approccio nuovo e sistemico alla realtà”. “Per poter cambiare – afferma – è necessaria una visione complessiva dei fenomeni. Se vogliamo ridare dignità e umanità a coloro che si trovano in uno stato di bisogno, dovremo infatti farci carico di tutte le loro povertà, non solo quella alimentare, abitativa ed economica, ma anche e soprattutto di quella educativa. Le mafie crescono infatti nei contesti in cui alberga stabile la povertà, in tutte le sue accezioni, da quella dei beni essenziali a quella culturale”. E conclude: “La scuola, l’educazione, la conoscenza sono elementi fondamentali per insegnare a pensare, a farsi le giuste domande e queste sono le basi per una società davvero democratica”.

 

Lo studio dell’Osservatorio Caritas: il povero come vittima e parte offesa dell’illegalità.

Dagli studi condotti da Caritas, emerge come la pandemia abbia contribuito a mettere in luce le fragilità strutturali del nostro sistema sociale e lavorativo: molte persone hanno perso il loro impiego, intere famiglie si sono impoverite, le disuguaglianze sociali sono in costante aumento.

Ma come interviene in tutto ciò la mafia? La storia di alcune realtà della Sicilia, della Campania e della Calabria è ricca di frangenti nei quali i clan hanno trasformato periodi di crisi in grandi opportunità di rafforzamento e di espansione. Quando si verifica una sospensione dell’ordine sociale, le mafie sono in grado di inserirsi e trarne profitto offrendo a coloro che si trovano in difficoltà, un welfare alternativo in grado di fornire liquidità immediata e un’assistenza interessata attraverso reti collaudate di complici. È infatti risaputo che l’autorità mafiosa si pone a tutela di coloro che hanno bisogni di vario genere: peccato che poi si chieda sempre qualcosa in cambio e che tutto alla fine debba andare a vantaggio di quel gruppo ristretto di persone capace di esercitare con forza e violenza il dominio concreto di interi territori.

Dunque, quale terreno fertile migliore di quello odierno per colpire le fasce più deboli? In questo senso il Report di Caritas evidenzia come vi sia una stretta correlazione tra i settori più colpiti dalle misure anti-contagio, piccole e medie aziende, artigiani, esercizi commerciali, in particolare bar, ristoranti, alberghi, strutture ricettive, e la presenza di nuove infiltrazioni mafiose. Le organizzazioni criminali sono infatti in grado di individuare rapidamente le imprese. A queste forniscono il loro tempestivo soccorso e, passo dopo passo, ne diventano proprietarie oppure trasformano i beneficiari nel nuovo serbatoio per future affiliazioni o per collaborazioni di vario tipo. Ad essere oggetto di interesse sono però anche comparti fino ad ora meno esplorati come quello della sanità, oppure la distribuzione veloce di aiuti/sussidi/crediti per intercettare indebitamente denaro pubblico.

Per quanto riguarda la situazione nella nostra regione, la Toscana si conferma come uno dei territori italiani privilegiati per attività di riciclaggio e per la realizzazione di reati economico-finanziari su larga scala, oltre ad avere un ruolo centrale nei traffici nazionali e transnazionali di stupefacenti: a Livorno, ad esempio, nel 2019 è stata sequestrata cocaina per più di una tonnellata. Altri nodi nevralgici ruotano intorno alla prostituzione, traffico di rifiuti, gioco d’azzardo (Prato è la città nella quale si gioca di più in Italia) e alla valuta virtuale poiché gran parte del riciclaggio di denaro sporco passa attraverso questi canali. Tutti fenomeni, che la crisi economica causata dalla pandemia, rischia di aumentare esponenzialmente anche a Firenze.

Da qui, sottolinea lo studio Caritas, la necessità di essere vigili e di mettere in atto strumenti di prevenzione adeguati come la promozione della cultura della legalità, attraverso la creazione di reti sempre più forti tra istituzioni e tutte quelle realtà che a vario titolo si impegnano per costruire e garantire una maggiore giustizia sociale nel rispetto dell’uomo e del creato, (come Libera, Unicoop Firenze, Fondazione il Cuore si Scioglie, Rete Numeri Pari). Un impegno che vede in Caritas una delle principali promotrici.

 

Scarica qui il Report dell'Osservatorio Caritas.

Incontro con don Luigi Ciotti

Venerdì 15 gennaio 2021 alle 18.00

Incontro con don Luigi Ciotti

"La mafia si nutre della povertà. La pedagogia mafiosa crea dipendenza soprattutto tra i dimenticati" è il tema dell'incontro con don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, organizzato da Caritas arcidiocesi Firenze, Young Caritas Firenze, in collaborazione con Libera e Unicoop Firenze.

L'appuntamento, su YOUTUBE, si terrà venerdì 15 gennaio 2021 alle 18.00.

Viene garantito il servizio di interpretariato LIS/italiano, in collaborazione con Ente nazionale sordi - Sezione provinciale di Firenze.

 

Per partecipare compila il form di iscrizione QUI.

Per informazioni ci puoi scrivere a: conferenze@caritasfirenze.it.

Povertà e salute. Il settimo Report della Caritas diocesana

Povertà e salute. Il settimo Report della Caritas diocesana

“Povertà e salute. Gli impatti dell’emergenza Covid-19”. È il tema del settimo Report sugli effetti della pandemia, elaborato da Caritas Firenze in collaborazione con Fondazione Solidarietà Caritas Onlus. Obiettivo di questo numero, redatto sulla base dei dati raccolti dai Centri d’Ascolto e da interviste a medici di famiglia e soggetti del Terzo Settore, aprire uno spazio di riflessione su come il Coronavirus ha cambiato il tessuto sociale della nostra diocesi anche in relazione al tema della salute, intesa come “stato totale di benessere fisico, mentale e sociale”.

L’iniziativa è a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, e nasce all’indomani della crescente domanda di aiuto causata dall’emergenza sanitaria, per rilevare e rispondere alle situazioni di disagio e vulnerabilità del territorio.

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“In questo Report abbiamo scattato una fotografia del rapporto tra povertà e salute, cercando di comprendere in che modo l’emergenza sanitaria abbia aggravato una situazione che vedeva già in precedenza nelle persone più fragili anche quelle più esposte ai rischi di salute”, dichiara Giovanna Grigioni, referente Osservatorio Caritas, sottolineando come sia dimostrato che “le diseguaglianze socio-economiche influiscano fortemente sul benessere psicofisico della persona, tanto da avere conseguenze in termini di anni di vita, addirittura superiori rispetto a chi soffre di ipertensione o obesità”.

“L’idea generale che emerge dalle testimonianze raccolte”, fa notare Riccardo Bonechi, direttore Caritas diocesana, “è che esiste un ‘volto sommerso dell'emergenza Covid-19’ legato alla mancata prevenzione, o alla sospensione di alcuni interventi diagnostici e terapeutici che possono determinare, nel medio lungo periodo, l’insorgenza o l’aggravamento di patologie fisiche o mentali già esistenti”.

“Per il futuro – afferma Bonechi – sarà dunque necessario attivare una progettazione che preveda azioni di tipo informativo, educativo, preventivo, socio-sanitario per tutte le persone che hanno difficoltà ad accedere ai servizi, coinvolgendo scuole, comuni, parrocchie, realtà associative del Terzo Settore e della rete Caritas, nella logica di un approccio integrato con tutto il mondo dei medici, psicologi, senza dimenticare le Istituzioni e la politica”. E conclude: “Solo così potremo raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile, che Caritas si propone di perseguire anche aderendo, come avvenuto nelle ultime settimane, all’Agenda Metropolitana 2030”.

 

Lo studio dell’Osservatorio Caritas: rinunciare a curarsi in tempo del Covid-19.

Dalle interviste realizzate da Caritas, che hanno coinvolto un campione di 54 medici di famiglia, emerge come negli ultimi sei mesi vi sia stata una forte riduzione degli accessi ai servizi di medicina di base e delle richieste per visite specialistiche. Un dato confermato anche da realtà del Terzo Settore, che hanno visto le prestazioni diminuire del 60% nel periodo marzo/maggio. Tra le principali motivazioni: quelle di natura economica, e quelle legate alla paura del contagio.

Ma a cosa si rinuncia? Nell’esperienza dei medici di base coinvolti e degli interlocutori, emerge una tendenza soprattutto da parte di alcune componenti della popolazione (persone adulte, con occupazioni stabili) a mantenere fermi, anche in tempi di pandemia, i controlli di routine e i follow up annuali, a cui rinunciano invece più facilmente (per paura) gli anziani. Per quanto riguarda le prestazioni che si tende a procrastinare sono soprattutto quelle oculistiche, dermatologiche, ortopediche e odontoiatriche, come se le patologie di questi ambiti fossero considerate accessorie o, comunque, non così importanti da drenare risorse economiche divenute scarse o da esporsi al rischio di contagio.

Dalla ricerca emerge inoltre, come le persone con disabilità abbiano particolarmente risentito delle misure restrittive imposte dal virus, a causa della chiusura dei centri diurni e dei servizi domiciliari, nonostante siano stati attivati molti sistemi di aiuto a distanza.

Per quanto attiene invece i problemi di natura psichiatrica e psicologica, anche in questo caso l’indagine evidenzia un incremento della necessità di supporto in tutte le fasce della popolazione, ma al contempo una diminuzione delle prese in carico ed una sospensione dei percorsi in essere. Fra le ragioni che impediscono a molti pazienti di portare avanti le spese mediche, vi sono l’improvvisa perdita del lavoro o la contrazione del reddito.

Nonostante le criticità emerse, lo studio ripercorre però numerose iniziative di solidarietà e progetti realizzati sul territorio diocesano. Tra questi quelli messi in campo dal Centro Missionario Medicinali; dal Centro Medico – Odontoiatrico Niccolò Stenone, rivolto a tutti coloro che, in situazione di reale emarginazione sociale, necessitino di visite specialistiche; e il progetto “Covid-19 e adolescenti: uno spazio di confronto”, pensato dalla diocesi ed avviato nel mese di settembre 2020 nei due vicariati di Porta San Frediano e di Sesto Fiorentino e Calenzano, che intende aiutare gli adolescenti, chi opera con loro (catechisti, animatori, educatori, insegnanti), i genitori e le coppie in difficoltà. Infine il progetto pilota “Formazione Tampone Covid-19”, avviato alcune settimane fa dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, in partenariato con Caritas Toscana e Regione Toscana, il cui obiettivo è formare medici di famiglia, che al termine del percorso, potranno così effettuare tamponi, donati da Menarini, agli ospiti delle strutture Caritas della Toscana.

 

Scarica qui il Report dell'Osservatorio Caritas.

L’iniziativa nasce nell’ambito di una lunga collaborazione tra le due realtà

Caritas Firenze e Eataly, insieme per regalare un Natale diverso alle famiglie in difficoltà

Caritas Firenze e Eataly, insieme per regalare un Natale diverso alle famiglie in difficoltà

“I dolci di Natale, buoni due volte”. È questa l’iniziativa lanciata dalla Caritas diocesana e da Eataly Firenze, per aiutare le tante famiglie del territorio che si trovano in difficoltà. Una raccolta fondi che nasce da una lunga collaborazione, consolidatasi durante i mesi del lockdown, che hanno visto tante persone che fino ad allora non avevano problemi economici, costrette a rivolgersi ai Centri di Ascolto Caritas.

“Con l'Executive Chef Luigi Bonadonna, memori delle nostre esperienze nella mensa della Santissima Annunziata e mossi dal desiderio di essere vicini a chi la pandemia ha reso ancora più fragile, abbiamo deciso di dar vita a un progetto che potesse regale un pranzo di Natale e non solo, alle famiglie assistite dalla Caritas”, spiega Jacopo Naldi, Responsabile marketing Eataly Firenze. Con il ricavato della raccolta fondi, Eataly preparerà infatti dei cesti, contenenti prodotti alimentari, “per portare del cibo di alta qualità anche a chi, sulla carta, non se lo può permettere”.

Come fare per donare? Basterà acquistare i Dolcetti di Natale (torrone, panforte, croccante, cantucci) preparati in maniera artigianale dallo Chef Bonadonna, “che ha fatto tutto a titolo gratuito”, precisa Jacopo Naldi.

Riccardo Bonechi, direttore di Caritas Firenze, ha così commentato l’iniziativa: “Grazie a questo importante contributo potremo offrire un ulteriore aiuto alle tante persone che si trovano nel bisogno. E che quindi sono costrette a rinunciare anche a festeggiare il Natale come invece ognuno di noi si merita. L’auspicio è che la preziosa sinergia con Eataly diventi sempre più forte”.

Incontro con don Carmelo La Magra

Martedì 15 dicembre 2020 alle ore 21.00

Incontro con don Carmelo La Magra

Si terrà martedì 15 dicembre 2020 alle ore 21.00 l’incontro su ZOOM e in diretta YOUTUBE con don Carmelo La Magra, Parroco a Lampedusa.

Per partecipare compila il form di iscrizione QUI e successivamente riceverai le istruzioni per il collegamento.

Per informazioni ci puoi scrivere a: conferenze@caritasfirenze.it

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Scomparsa Ghita Vogel

La Caritas di Firenze esprime le sue più sentite condoglianze

Scomparsa Ghita Vogel

La Caritas di Firenze esprime le sue sentite condoglianze per la scomparsa di Ghita Vogel.

"Avendola conosciuta fin da quando con don Cuba dirigeva ed accoglieva tanti giovani sia al Campeggio Firenze a Vada, sia nella sua “casa famiglia” di Via del Drago d’Oro a Firenze, ne abbiamo sempre colto la generosa disponibilità a servizio dei più poveri. La Caritas Diocesana, il quartiere di San Frediano e tutta la città di Firenze rendano grazie a Dio di averla avuta, conosciuta ed apprezzata per la sua Carità senza confini”. Così il direttore della Caritas Diocesana, Riccardo Bonechi.

Le esequie saranno celebrate oggi, sabato 5 dicembre alle 15.30 nella Chiesa di San Frediano in Cestello dal parroco e Vicario episcopale, don Wieslaw Olfier.